Non si spegna ancora l’eco del successo del primo torneo ufficiale FINP di pallanuoto adaptive. Oggi il maggior quotidiano genovese, Il Secolo XIX, dedica ampio spazio all’avenimento.
Di seguito il testo dell’articolo di Claudio Mangini
“Pallanuoto per tutti”, sta scritto sulle magliette di ragazzi e ragazze del Delfini Blu di Palermo. Ed è proprio questo il messaggio che resta al termine del trofeo Emac, il primo torneo ufficiale, patrocinato dalla Finp, lafedernuoto paralimpica, disputato sabato e domenica a Sori. Premiazioni finali con sei campioni della Pro Recco ( Molina, Echenique, Massaro, Velotto, Di Fulvio e Bukic) insieme ai ragazzi delle tre formazioni partecipanti. Entusiasti anche loro, esponenti della pallanuoto ai massimi livelli assoluti, dopo aver visto in azione i giocatori della“ adaptive”, la waterpolo che vede in acqua atleti con handicap motori o intellettivo-relazionali.
Hanno vinto i ragazzi della Waterpolo Columbus Ability di Genova, allenati da Carola Falconi e StefanoBegni, società che si è impegnata (dal presidente Francesco Grillone in giù), riuscendoci molto bene, a organizzare questa manifestazione. Ma hanno vinto anche il team palermitano e la Dhea Sport di Napoli, conl’arbitro Mattia Gomez in panchina. Ha vinto chi si è dato da fare (hanno collaborato il Comune di Sori, quello di Genova e molti sponsor; hanno fischiato gli internazionali Daniele Bianco e Fabio Brasiliano) e la piscina era piena.
Di genitori, amici ma anche di appassionati. Perché la pallanuoto giocata da ragazzi con deficit (con non più di due normodotati U15, uno in porta, per squadra) è pallanuoto vera. Proprio come sta scritto sulle t-shirt. Anche quando sul bordo vasca restano non solo accappatoi e ciabatte, ma anche le carrozzine.
Falconi, laureata in scienze motorie e allenatrice, portiere con ampia esperienza di A1, spiega: «In questi ragazzi ho trovato motivazioni straordinarie e una notevolissima capacità d’inserimento nel gioco da parte di chi ha iniziato da meno tempo. È vero, la pallanuoto è uno sport non facile anche per i normodotati, ma qui ho trovato un impegno, una passione e una volontà d’apprendere straordinari. E grandi benefici psicologici e sociali».
Che sottolinea Arianna Rispoli, psicologa sportiva, che segue la Columbus: «Sentirsi parte di un gruppo, fieri di quelli che si riesce a fare, integrati al di là delle problematiche normali che i deficit comportano e in un’ambiente, l’acqua, che “accorcia” le differenze fra normodotati e portatori di handicap». Essere parte di una famiglia, come dice ancora Falconi, ma con un impegno agonistico vero. E se è allo studio una tabella per “tarare” i diversi deficit e dare alle squadre un’omogeneità tecnica, Carola sottolinea: «Più che nascondere, nel gioco, le disabilità, noi cerchiamo di esaltare le abilità».
A bordo vasca, sotto una gradinata colma, domenica mattina, c’erano il sindaco di Sori Paolo Pezzana, il rappresentante della Fin Gianfranco De Ferrari e il presidente onorario Lorenzo Ravina. «Ragazzi da applausi», il commento generale. E Willians Morales, preparatore della Pro Recco con esperienze internazionali fra pallanuoto e nuoto, ha messo a punto uno studio da presentare alla federazione mondiale.